bolle sul pene

Le bolle sul pene si possono manifestare accompagnate da prurito e possono essere associate a vari altri sintomi, come, per esempio, il dolore, il bruciore, il gonfiore o delle desquamazioni che si notano sulla pelle.

In certi casi si incorre in altre manifestazioni sintomatologiche, come dolore durante i rapporti sessuali, difficoltà nella minzione e febbre.

Generalmente si tratta di un’infiammazione che può essere innescata da tessuti con i quali si viene a contatto, dalla scarsa igiene o dall’uso di detergenti non adeguati.

Soltanto in altri casi il tutto può essere rapportabile ad una malattia sessualmente trasmissibile.

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Sintomi da non sottovalutare

Parlare di bolle sul pene è molto generico.

Ti spieghiamo perchè!

Alcune volte in effetti si possono notare delle bolle sul pene, ma spesso le bolle o i puntini compaiono in zone precise delle parti intime.

Pertanto potresti notare:

  • bolle sulla cappella
  • pustole sul glande
  • bollicine sul prepuzio
  • bolle sul glande
  • vesciche sul pene

Osservare bene i sintomi aiuta a capire quale rimedio o cura potrebbe risolvere il problema.

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Bolle sul pene: le cause

Oltre a quelle che abbiamo già menzionato, possono essere tante le cause della comparsa di bolle sul pene.

In ogni caso è sempre il medico a dover valutare di che cosa si tratti nello specifico, anche quando compaiono macchie nere sul glande, bolle bianche sul pene o bolle rosse sul pene.

La maggior parte delle volte si ha a che fare con puntini rossi o puntini bianchi sul glande.

In alcuni casi potrebbe comparire anche una macchia viola sul glande.

Anche il colore può essere indicativo e può essere associato ad una differente causa da tenere in considerazione.

Foruncoli

Le bolle sul pene possono essere il risultato di un’infiammazione che interessa i follicoli piliferi.

È un fenomeno che non si differenzia molto da quanto accade quando sul viso o su un’altra parte del corpo appare un brufolo.

In seguito ad un’infezione, il follicolo pilifero si infiamma e determina eruzioni cutanee di colore rosso, che possono causare anche prurito e bruciore.

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Herpes genitale

L’herpes genitale è un’infezione trasmessa per via sessuale. È causata dall’Herpes symplex virus.

I sintomi complessivi della patologia sono costituiti da macchie rosse e lesioni cutanee localizzate sul glande. Il soggetto può avere anche febbre, dolore e malessere generale.

Ematoma

Una bolla sul pene può essere anche il risultato di un piccolo trauma che si verifica in seguito ad un urto o ad una masturbazione particolarmente violenta.

In questo caso si verifica una raccolta di sangue sottocutaneo che può determinare la comparsa di una bolla rossa sul pene o una bolla rossa sul glande. Addirittura si potrebbe notare una bolla di sangue sul pene o una bolla di sangue sul glande.

Mollusco contagioso

Si tratta di una malattia infettiva che determina la comparsa di lesioni o vesciche e di bolle rosse localizzate anche sullo scroto, sull’inguine e sulle cosce.

In genere la malattia si risolve spontaneamente, anche se in alcuni casi le lesioni possono lasciare delle piccole cicatrici.

Papula perlacea del pene

Le papule perlacee peniene sono lesioni benigne che si formano nella zona attorno al glande.

Non determinano prurito, bruciore o dolore, ma rappresentano soltanto dei piccoli rilievi che non mettono in pericolo la salute. Possono costituire soltanto un inestetismo che può condizionare a livello psicologico il soggetto.

Candida

La candida è un lievito che determina un’infezione.

In particolare causa la comparsa di vescicole che danno luogo a prurito, dolore e odore molto sgradevole.

In genere il soggetto affetto da candida manifesta altri sintomi, come diarrea e dolori ai muscoli e alle articolazioni.

Nel caso di candida si può avere a che fare con bolle sul pene e prurito.

La candida può comparire per trasmissione attraverso rapporti oppure può insorgere in seguito ad una terapia antibiotica o a causa di una dieta non equilibrata.

Verruche provocate da HPV

Quali sono le cause delle bollicine rosse sul glande?

A volte le bolle possono essere delle verruche di colore rosa provocate dal papilloma virus, detto HPV. Possono provocare un forte prurito. Anche questa è una malattia trasmessa per via sessuale.

Lichen planus

È una manifestazione autoimmune che si può scatenare in seguito all’assunzione di farmaci o a causa di virus, come quello dell’epatite B o dell’epatite C.

Comporta la comparsa di bollicine rosse con aspetto lucido, che determinano un forte prurito.

Sifilide

È anch’essa una malattia sessualmente trasmissibile ed è causata da un batterio che provoca la generazione di lesioni.

È una malattia molto pericolosa, perché l’agente infettivo si può diffondere nel corpo andando a colpire anche il sistema nervosa.

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Balanite e balanopostite

Si tratta di due infiammazioni.

La balanite colpisce il glande e la seconda il prepuzio. I sintomi caratteristici sono costituiti da bollicine e macchie rosse, prurito, dolore, bruciore e gonfiore. Gli esperti hanno individuato varie cause di queste infiammazioni, in genere scatenate dal contatto con sostanze irritanti o da una scarsa igiene intima.

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Bolle sul pene: la diagnosi e i rimedi

La diagnosi delle bolle sul pene è fondamentale per individuare la causa del problema e impostare la terapia corretta.
Viene eseguita dal medico attraverso l’osservazione diretta dei segni e dei sintomi: il suo compito non è giudicare, ma valutare lo stato di salute del paziente e proporre la cura più adatta.

Se non ci si vuole rivolgere al medico di famiglia, è possibile consultare uno specialista in dermatologia o venereologia, in grado di riconoscere anche eventuali malattie sessualmente trasmissibili (MST).

Durante la visita, il medico considera:

  • quando e come sono comparse le bolle,

  • la presenza di prurito o secrezioni,

  • l’uso del profilattico,

  • il numero di partner sessuali (informazioni utili alla diagnosi, non volte al giudizio).

Inoltre valuta estensione, colore, desquamazione o lesioni della pelle.
Se necessario, può richiedere:

  • esami del sangue per individuare infezioni,

  • analisi delle urine,

  • tampone delle lesioni cutanee per identificare il batterio, virus o fungo responsabile.

Solo dopo una diagnosi corretta è possibile stabilire la terapia più adeguata, che può includere:

  • trattamenti locali (es. creme cortisoniche),

  • antibiotici, antivirali o antifungini in caso di infezione.

È importante evitare l’autodiagnosi o i rimedi “fai da te” trovati online, perché potrebbero essere inefficaci o addirittura peggiorare la situazione.

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