Formaldeide o formalina

La formaldeide o aldeide formica è una sostanza chimica il cui nome deriva dall’acido formico. Si caratterizza per un odore molto forte e per essere un vero e proprio veleno urticante.

La formaldeide è conosciuta anche con il nome di formalina, spesso commercializzata come fosfato che altro non sarebbe se non la sua versione tamponata e stabilizzata con il metanolo.

Grazie alle sue caratteristiche chimiche e molto apprezzata dall’industria e pertanto trova largo impiego e sviluppo in molte lavorazioni.

La formaldeide trova largo utilizzo anche nel settore alimentare, e in concentrazioni abbastanza elevate, come il pesce affumicato, e i formaggi.

Ad oggi è ammessa come additivo alimentare in quanto favorisce la conservazione dei cibi con la sigla E240 e E239. Nello specifico l’E239 si usa per conservare acciughe, pesce, caviale e alcuni tipi di formaggi.

Formaldeide: la normativa

La normativa riguardo la formaldeide è molto contraddittoria. Da un lato ne limita le quantità, soprattutto per quanto riguarda l’inalazione, e dall’altro ammette l’utilizzo della stessa.

Nello specifico il suo uso come additivo alimentare è tutt’ora ammesso.

Ammesso anche l’utilizzo della formaldeide nei pannelli di legno ad una quantità inferiore allo 0,1 ppm.

In generale la formaldeide continua a trovare largo impiego nell’industria, pertanto è presente nella nostra vita.

Formaldeide è cancerogena?

Nel 2004 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha dichiarato la formaldeide come sostanza cancerogena per l’uomo classificandola come tossica se inalata, e pericolosa se ingerita.

Nello specifico favorisce il tumore del seno nasale e del rinofaringe.

L’Istituto Ramazzini ha somministrato a cavie, nello specifico ratti Sprague – Dawley la formaldeide dimostrando che la stessa risulta causa di altre forme tumorali come carcinomi delle ghiandole mammarie, dello stomaco, dell’intestino, linfomi e leucemie.

Si legge ancora “gli effetti cancerogeni della formaldeide nei saggi sperimentali hanno mostrato una chiara reazione dose/risposta”.

Formaldeide: quali danni può provocare

Una delle forme di esposizione alla formaldeide è quella che avviene per inalazione.

Tra le più diffuse fonti di emissione ci sono i processi di combustione, degli inceneritori, delle centrali elettriche, lo scarico dei veicoli e il fumo di sigaretta.

Se la dose inalata supera lo 0.5 ppm si possono verificare congiuntivite, irritazione dell’epitelio nasale, irritazione di bronchi e trachea, allergie, asma bronchiale, polmonite. Se la dose dovesse superare i 50 ppm può provare anche la morte.

Se viene ingerita, l’aldeide può comportare leucemie, tumore dello stomaco, linfomi e tumori dell’intestino.

Tramite il contatto cutaneo, un esempio potrebbe essere l’utilizzo prolungato di prodotti per capelli o unghie può provocare danni alle unghie, perdita di capelli, irritazione della cute.

Formaldeide: altamente inquinante

L’Istituto Superiore della Sanità mette in evidenza che le nostre residenze si caratterizzato per la presenza di sostanze dannose al nostro organismo tra cui la formaldeide.

La formaldeide casalinga viene prodotta da mobili in truciolato o compensato, o in legno pressato e on generale sui mobili o legni (tra cui alcuni parquet) dove viene applicata colla o solvente contenente formaldeide.

Uno dei maggiori responsabili circa la concentrazione della formaldeide è il fumo di sigaretta, ma anche negli ambienti dove non si fuma si possono riscontrare concentrazioni di questa sostanza così dannosa.

Non dimentichiamo che mobili nuovi in truciolato, vernici, solventi o colle utilizzate nell’edilizia e nei mobili sono capaci di rilasciare formaldeide.

La riduzione o eliminazione della formaldeide è una scelta che ognuno di noi deve fare se vuole tutelare la propria salute.

Se si conosce la formaldeide è possibile rimuoverla, vediamo come.

La formaldeide: dove si trova e come si utilizza

La formaldeide trova largo impiego in diversi ambiti come:

  • Nell’industria tessile: la formaldeide viene impiegata per realizzare disinfettanti utili come battericidi sui tessuti e per migliorare la stabilità delle tinture impiegate sui vari tessuti.
  • Nell’industria cosmetica: shampoo, prodotti liscianti, smalti, fondotinta, mascara.
  • Nell’industria alimentare: come additivo efficace per la conservazione dei cibi come ad esempio crostacei e alimenti affumicati.
  • Nella produzione di mobili in truciolato, pannelli fonoassorbenti.
  • Nell’industria chimica: per la produzione di resine.
  • Prodotti per la casa: solventi, detersivi per il bucato, detersivi per i piatti.

In ultimo, e non per questo meno importante, non dimentichiamo che la formaldeide è presente anche nel fumo di sigaretta.

Formaldeide: come difendersi

Tossica per l’uomo, è comunque possibile difendersi dalla formaldeide cambiando alcune nostre abitudini.

Difendiamoci, facendo diventare queste accortezze delle vere e proprie regole di vita:

  • non fumare in casa, e areate spesso i locali;
  • pulire spesso la canna fumaria per impedire che il fumo di diffonda in casa;
  • nel caso abbiate acquistato un mobile in truciolato o compensato, esponetelo all’area aperta e areate spesso la casa;
  • se dovete ristrutturare la casa optate per un sistema di ventilazione controllato;
  • evitate l’acquisto di detergenti per la casa che contengano formaldeide;
  • evitate l’acquisto di cosmetici che non contengano nessun tipo di etichetta o che provengono da paesi non europei in cui l’utilizzo della formaldeide non è regolamentato;
  • verificate l’etichetta degli alimenti escludendo quelli che presentano la dicitura E240;
  • comprate mobili che hanno la dicitura FF (FORMAILDEHYDE FREE)
  • ventilare gli ambienti, e utilizzare, quando si cucina, la cappa aspirante, per permettere la dispersione della formaldeide;
  • chiudere molto bene e isolare in mobili lontani dagli alimenti i detergenti impiegati per la casa;
  • adottate in casa piante come il ficus o la felce di boston che sono capaci di assorbire formaldeide.

Abiti a base di formaldeide

La formaldeide viene utilizzata anche nel ramo tessile, pertanto bisogna fare molta attenzione in quanto potremmo indossare capi che la contengano.

Il suo utilizzo è molto utile nel ramo tessile per fissare il colore, per creare degli effetti particolari sul denim o come antipiega. Tutte operazioni che nell’industria tessile risultano molto importanti.

In assenza di etichette che certifichino l’assenza di sostanze dannose, quello che si può fare è lavare due volte gli abiti acquistati.

Il lavaggio, favorirà, infatti l’eliminazione della formaldeide e di altre sostanze chimiche, qualora vi fossero.

In linea generale la presenza di formaldeide in un capo di abbigliamento si percepisce dall’odore pungente capace di provocare lacrimazione.

Adottando piccole quotidiane accortezze possiamo tutelare la nostra salute.

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